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Desidero affrontare l'argomento
da un punto di vista etico perché per molti la nascita
dei cuccioli in casa è un evento entusiasmante, che viene
affrontato però con grande leggerezza, senza pensare alle
sue conseguenze.
Cosa ne penso del far riprodurre i ratti?
Secondo me è decisamente una cattiva
idea tenere una coppia di ratti.
Metto a disposizione qualche dato, tanto per rendere l'idea.
Una ratta va in calore
per 4-6 ore circa, ogni 3-4 giorni.
Non ci sono periodi dell'anno in cui una ratta sana e
ben nutrita, tenuta in casa, non si
riproduca.
La gestazione dura di solito 22 giorni e qualcosa (6-12
ore)
Il parto dà alla luce una media di 8-12 cuccioli,
che però possono arrivare
in casi eccezionali fino a 24.
Il calore immediatamente successivo al parto è
fertile (significa che la
ratta può restare incinta mentre sta allattando
la cucciolata precedente).
L'allattamento dura circa 3 settimane abbondanti.
Lo svezzamento dura 4 settimane e mezzo.
I cuccioli sono sessualmente maturi tra le 4 e le 5 settimane
di vita (anche
se sono ben lungi dall'essere adulti). |
Diciamo che, se ipotizziamo
che la ratta finisca di svezzare una cucciolata prima di restare
incinta di nuovo (e non è detto), avrai una media di 5-6
cucciolate in un anno. Ovvero 50-60 rattini.
Se tu per un caso sfortunato (ma alquanto probabile) non riuscissi
a dividere perfettamente i sessi in tempo, hai una buonissima
probabilità di avere qualche altra decina di rattini.
Ogni ratto ha bisogno di avere
a sua disposizione, per stare decentemente, uno spazio "personale"
di 2 piedi cubi, ossia di 60x30x30cm. Oltre alla possibilità
di uscire dalla gabbia per esplorare, curiosare, sgranchirsi,
ecc.
I ratti hanno la sfortuna di vivere poco,
ma in natura vivono ancora meno, e per questo vengono mangiati
prima di riuscire ad ammalarsi. In cattività purtroppo
tendono spesso ad ammalarsi, principalmente di tumori o di malattie
respiratorie. Le cure sono spesso a base di antibiotici, e nel
complesso, relativamente costose. Per qualche ratto non lo sono
tanto, ma
per svariate decine può diventare un bel peso.
Se tu invece avessi intenzione di non tenerli,
che fine farebbero?
Nei negozi di animali vengono venduti come pasto per i serpenti.
Se venissero liberati in campagna, potrebbero succedere due cose:
1) la più probabile: morirebbero nel giro di poche ore,
predati da animali di cui non sanno di dover avere paura, incapaci
di scavarsi una tana da soli in poco tempo, incapaci di trovare
il cibo giusto, impossibilitati a mimetizzarsi a causa dei colori
poco naturali. Vivrebbero nel terrore le poche ore che li separano
dalla morte, perché i ratti selvatici sopravvivono grazie
alla forza del gruppo, una colonia ben nutrita, con una tana grande
e articolata di molti cunicoli, tutte cose che un ratto abbandonato
non possiede.
Vi invito a riflettere sul fatto che “animale” non
significa automaticamente “selvatico”, anzi. Mettere
dei giovani ratti nati in casa in aperta campagna, equivale, più
o meno, a mettere dei ragazzini di una qualche civiltà
occidentale da soli nella giungla... quanto pensate che sopravvivrebbero?
2) se per qualche ragione veramente improbabile i nostri piccoli
ratti riuscissero a fare gruppo e a costituire una colonia, modificherebbero
in maniera pericolosa e imprevedibile la nicchia ecologica lì
presente, rovinando gli equilibri già presenti e condannando
a morte altri animali, sia perché prede, che perché
competitori alimentari.
Questo senza considerare che degli animali esterni ad un certo
habitat, potrebbero anche essere dei portatori sani di patologie
dannosissime per gli animali autoctoni.
Pensa agli animali che già ci sono e che amerebbero essere
salvati. Io credo che
farne mettere al mondo altri, anche nel caso non facessero una
brutta fine,
leverebbe comunque la possibilità a quelli di avere una
speranza.
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