Ratti ed
altri ratti: come fare le presentazioni
Ecco una serie di suggerimenti
utili per fare le presentazioni tra ratti che non si conoscono
(singoli o gruppi non importa):
- Mettersi in testa di avere tanta
PAZIENZA!
- Tenere due gabbie con i ratti in via di conoscenza separate,
ma a poca distanza, in maniera che i due gruppi possano iniziare
a “conoscersi” anche da lontano
- Organizzare incontri in territorio neutro e ampio,
con possibilità per tutti di
scappare e nascondersi
- Mescolare gli odori, strofinando ad esempio
la lettiera o la copertina di
uno sul pelo dell'altro e viceversa
- Lasciare i ratti nella possibilità di incontrarsi per
diverso tempo (qualche ora),
perché all'inizio tendono ad ignorarsi, e solo dopo un
certo tempo si
prenderanno in considerazione e decideranno cosa fare
- Avere molta prudenza, non lasciare soli i ratti
messi insieme da poco
- Fare come minimo qualche giorno di incontri fuori dalla gabbia
prima di mettere in
gioco il territorio "privato", e comunque valutare il
momento dell’introduzione in gabbia in base al comportamento
dei ratti in territorio neutro: finché non convivono decentemente
fuori è impensabile di rinchiuderli insieme, rischierebbero
di farsi male molto seriamente!
- Quando si decide di passare alle gabbie, se possibile come prima
cosa scambiare le gabbie ai gruppi per uno o due giorni, in maniera
di confondere gli odori e mescolarli, e continuare a farli incontrare
all’esterno
- Al momento dell’incontro in gabbia, pulire benissimo
la gabbia in cui i ratti si incontreranno, magari deodorarla,
in modo che non venga sentita come territorio privato dal primo
inquilino (deodorarla significa un po' levare il cartello "proprietà
privata")
- In gabbia non creare spunti per la competizione:
quindi assicurarsi che ci sia sufficiente spazio per tutti, mettere
cibo uguale ma in ciotole separate, più di un nido, possibilmente
creare diversi spazi in cui i ratti possono starsene da soli senza
vedere gli altri (insomma fornire un po’ di privacy.
Queste regole vanno bene in generale per
ogni tipo di presentazione (tra maschi, tra femmine, tra adulti
o tra adulti e cuccioli, ecc.)
In base al sesso e all'età dei ratti, nonché all'indole
di ognuno di loro, bisogna valutare il grado di cautela e i tempi
di tutte le varie fasi.
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Mettere insieme dei ratti maschi non é
una cosa semplice come con due femmine o un maschio e una femmina,
ma non é impossibile, specialmente se almeno uno dei gruppi
è ancora giovane (meno di 3-4 mesi).
Le regole da seguire sono sempre le stesse, per i maschi ci vuole
ancora più prudenza e pazienza.
Mettere insieme dei cuccioli con altri cuccioli é la cosa
più semplice. Se invece dovete introdurre dei piccoli in
una colonia di adulti, il mio consiglio é di inserire almeno
due cuccioli per volta, perché questi, esattamente come
i bambini, hanno una tremenda voglia di giocare, curiosare ed
esplorare, pertanto un cucciolo da solo tenderebbe ad annoiarsi
e ad importunare gli adulti, che potrebbero seccarsi un po'.
...senza contare che due rattini che giocano
insieme sono uno spettacolo unico!
Un'altra cosa importante da sapere per far
convivere dei rattini è che verso i 6 mesi inizia il passaggio
all'età adulta: a questa età è come se fossero
dei ragazzi di 17-18 anni, hanno bisogno di affermare la propria
identità e di stabilire delle gerarchie.
Questo non pregiudicherà il rapporto con l’uomo,
che viene comunque visto come il capo indiscusso della colonia,
ma può dare adito a delle litigate.
Dunque, quando si mettono insieme dei maschietti,
probabilmente per i primi tempi (prima dei 6 mesi intendo) andranno
piuttosto d’accordo, se verranno seguite le solite regole
di presentazione.
Nel passaggio all'età adulta (ed eventualmente anche dopo)
delle "discussioni" tra ratti maschi sono normali, l'importante
é che non diventino cruente.
Dopo che saranno affiatati, é importante
che i ratti, specialmente maschi, non vengano più divisi,
se non in caso di assoluta necessità e per il minor tempo
possibile.
Questo perché finché staranno insieme, i loro territori
saranno in condivisione, ma se venissero divisi, il ratto dominante
potrebbe non accettare più l'altro in quella che considera
"solo casa sua".
Rimettere insieme dei ratti maschi adulti è molto più
problematico di unire due cuccioli!
I ratti vanno invece divisi se le loro litigate
diventano troppo pesanti, se ci sono spargimenti di sangue, o
se uno viene completamente messo sotto i piedi da un altro e il
"capo" non lo lascia mangiare o riposare in pace.
Sono casi abbastanza rari, anzi, é abbastanza normale che
due ratti maschi diventino grandi amici e passino la vita d'amore
e d’accordo, ma esistono anche pochi ratti che letteralmente
non sopportano la presenza dei loro simili.
Se vi trovate di fronte ad un ratto così,
l’unica cosa da fare é tenerlo da solo e fornirgli
un sacco di coccole umane per compensare la mancanza di quelle
rattesche!
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